Dal diario partigiano alla ricerca storica. Il volume raccoglie insieme al diario, scritti – in parte inediti – del più importante studioso della resistenza nel Verbano.
L’arco temporale degli eventi narrati va dall’ottobre del ’43, con la costituzione dei primi informali gruppi partigiani nel retroterra collinare di Verbania, al febbraio del ’45 con le ultime azioni della Volante Cucciolo che precedono l’eccidio di Trarego. Non si tratta di una cronaca; è appunto un “diario” in cui si intrecciano la dimensione narrativa e quella interiore, riflessiva.
“siamo noi fuori dalla legge, morale e civile, o non piuttosto coloro che, in tempi tremendi di ribaltamento dei valori, hanno cercato di salvaguardarla?”
Ma la domanda centrale e ricorrente è soprattutto una: “come far guerra in odio alla guerra, senza lasciarsi plasmare dalla logica e dalla cultura del combattimento”. Perché “la guerra perde soltanto di fronte a chi la odia”. A Chiovini non basta la certezza di essere dalla parte giusta; è consapevole della “sottile linearossa” che passa tra l’essere nella guerra e l’essere in guerra.