La nonna era piccola e minuta, ma aveva occhi tondi e grandi che spalancava ogni mattina davanti alla postina. “C’è una lettera del mio Nale?” chiedeva e la risposta era sempre: “ Non ancora.” Lei continuava l’attesa dell’unico fi glio maschio, il miglior amico di mio padre, mandato a combattere sul fronte russo e laggiù dichiarato disperso. “Cosa vuole dire disperso? Non vivo o non morto?” domandava a mia madre.