La guerra è un’esperienza di distruzione e violenza che infligge ferite invisibili, le quali tuttavia causano sofferenza e menomazioni non meno di quelle fisiche. I veterani che portano questa ferita invisibile sono più di quanti immaginiamo, ma per molti motivi la loro condizione rimane nascosta agli occhi dei più. Per la loro cura Edward Tick propone una strategia olistica che cerca di integrare i trattamenti clinici con interventi umanistici, dedicati al conforto e alla restaurazione dello spirito ferito.
La narrazione è una chiave centrale di questa strategia, perché “le storie restituiscono la verità agli individui e alla società.” Da millenni, infatti, il raccontare è un passo necessario del ritorno del guerriero praticato nelle culture di tutto il mondo. Perché le storie dei reduci non cadano nel vuoto, tuttavia, la società civile deve ascoltare e condividere il bagaglio di esperienza dolorosa, accettando la responsabilità dei conflitti che si preferisce ignorare, magari chiamandoli “missioni di pace”. Questo libro indica una via e un metodo per costruire attorno al racconto dell’esperienza un processo olistico di condivisione, espiazione e riconciliazione che può essere una potente medicina per l’anima ferita dalla guerra.