Un noir corale, pervaso da uno sguardo inquieto, curioso e solidale insieme, puntato sui piccoli e grandi drammi della realtà urbana che ci circonda e che non siamo più capaci a vedere. Un intreccio insolito, in grado di far respirare al lettore gli ambienti di una Torino diversa, popolare e segreta.
Torino, Borgo San Paolo, 23 dicembre. A pochi passi dalla filiale di una banca viene ritrovato il cadavere di un uomo assassinato e vestito da Babbo Natale. Del caso sono incaricati gli ispettori Izzo e Marcari, detti «i Gemelli», che subito si mettono al lavoro, ben presto imitati dalla «banda dei quattro più uno», Frankie, Sergio, Beppe, Enzo e Gino, un gruppo di vecchi amici di mezza età che ogni giorno si ritrova a due passi dal sagrato della chiesa di San Bernardino per commentare le ultime notizie del borgo. La vicenda sembra inspiegabile, ma potrebbe essere legata alla misteriosa rapina avvenuta l’estate precedente proprio nella banca accanto alla quale è stato abbandonato il cadavere. Tra colpi di scena e le trame di una misteriosa organizzazione dell’ultradestra cattolica, le indagini parallele arriveranno a una conclusione inaspettata, rivelando (forse…) il segreto di Tito Visentin.
«I tre Re Magi giunsero verso le dieci di sera con i loro carichi di oro, incenso e mirra, circondati da una serie di figuranti vestiti da soldati romani e con la folla che si accalcava per entrare in chiesa. In quell’istante, un rumore lontano di sirene si sovrappose al tripudio di voci, di canzoni, di esclamazioni in tutte le lingue del mondo che proveniva dalla via pedonale e dal sagrato, fino a farsi sempre più vicino e a rompere quell’incantesimo di festa. Subito dopo, il silenzio piombò come un veleno sul piazzale davanti alla chiesa, imponendosi in quella notte di antivigilia. Come se un maleficio si fosse posato sui tetti di Borgo San Paolo e si fosse sostituito al velo della neve che li ricopriva. In un attimo, tutti si resero conto che da qualche parte nel loro quartiere doveva essere successo qualcosa di grave.»