Le nostre ferite e cicatrici sono l’alfabeto della saggezza
Tra irrequietezza e sogni, in viaggio con le suole intrise di ricordi, in lotta contro i mostri silenti che ci abitano, in città che, pur piene di persone, sono luoghi di solitudine, siamo tutti profughi, chiusi in un bozzolo di spine. Eppure, la chiave per aprire la gabbia ce l’abbiamo in tasca, basta riconciliare mente e cuore, accettare che siano in noi tutte le età della nostra vita, i bambini che siamo stati, gli adulti che siamo diventati, le persone mature che ci ritroviamo ad essere nell’oggi. Abbiamo ferite e cicatrici? Certo, ma sono l’alfabeto della saggezza. E, con un po’ di esperienza, abbiamo imparato che tanta serenità e conforto ci può venire dalla contemplazione della natura, delle cose semplici e gratuite che sono intorno a noi: un frusciare di foglie, un canto di grilli, un prato di achillee…