Matilde, figlia di ricchi imprenditori e residente a Milano, è una bambina che possiede il dono della leadership, tanto forte da sfociare in manifestazioni sovrannaturali. Nel 2000, a soli quattro anni, Matilde perde la madre e il suo enorme potere sfugge al suo controllo. Spaventati dalle possibili conseguenze, Susanna (la tata di Matilde) e i suoi due migliori amici, Astrid e Qiang, sottraggono i poteri alla bambina tramite un gioco, promettendo di restituirli al compimento dei suoi diciotto anni. Nel passaggio, il potere della leadership si scinde in tre dimensioni: Susanna ottiene la diplomazia, Qiang la compassione, Astrid la persuasione.
Nel 2016, Matilde ha vent’anni e sta uscendo da una comunità di recupero per trasferirsi a Parigi e iniziare l’università. Non possiede poteri né ricorda di averne avuti. Nel frattempo, Susanna è diventata ambasciatrice, Qiang medico e Astrid è candidata alla presidenza degli Stati Uniti con un programma populista e razzista.
Sarà un percorso difficile, quello di Matilde, per acquistare consapevolezza di sé, dei poteri che le appartengono di diritto e per capire chi le sia veramente amico e le voglia bene.