“Chi, in circa cinquanta notti, mi ha concesso il privilegio di incontrare persone vissute nel passato? Cosa lega Van Gogh, Boccioni e Ligabue con frate Leone, Freud e la Marchesa Casati? In queste cinquanta notti ho veramente conversato con questi personaggi oppure tutto ciò non è stato altro che l’effetto dell’Arboreum Mantegazziani? Qual è stato il significato di questa esperienza e quali ne sono state le conseguenze?”
È l’autore del libro a porgerci queste domande, rivolgendole anche a se stesso. Leggendo i dialoghi del Gemello interiore potremo forse rispondere, ma ancor più potremo, a nostra volta, sperare di fare incontri meravigliosi. I personaggi che compaiono in queste pagine, e nei sogni ad occhi aperti di Marco Pogolotti, sono portatori di testimonianze varie e stimolanti, e al termine della lettura saremo contagiati a tal punto da credere di averli conosciuti davvero.