Un testo forte che non si risparmia in ironia e sarcasmo sulla situazione del teatro e dell’arte nell’Italia contemporanea.
Un tema di estrema attualità: un’attrice decide di mettere in scena uno spettacolo, l’Ecuba di Euripide, ma deve far fronte alle difficoltà e ai disagi, alla mancanza di soldi, di spazi, di opportunità, ai diritti d’autore, alle norme di sicurezza, a chi ti propone visibilità… Per questo fa la sola cosa che si può fare in queste circostanze: rivolgersi a uno scrittore più disperato di lei.