Dice l’autrice: “Spinta dal desiderio di recuperare la lingua siciliana ho deciso di scrivere una raccolta di poesie in dialetto siciliano, quello che si parla in Sicilia e in una parte della Calabria, privo dei tratti particolari che esso ha nelle varie città della Sicilia. Nella stesura del presente lavoro, ho adoperato come grafia quella di Giuseppe Pitrè e di Vincenzo Mortillaro.
La scomparsa del dialetto di un popolo costituirebbe una grande perdita, in quanto ogni dialetto è depositario di testimonianze storiche, sociali, di patrimoni culturali di un luogo. Il dialetto siciliano deriva dal latino, è ricco di civiltà greca, araba, francese, spagnola, inglese e dimostra vivacità, passionalità e versatilità”.