64 proverbi piemontesi accompagnati dalle illustrazioni del maestro settecentesco Francesco Peyrolery
Se Süperga a l’ha ‘l capel o ch’a fa brüt o ch’a fa bel
Riscoprire gli antichi proverbi e modi di dire piemontesi ci permette di ritrovare un patrimonio culturale legato alla saggezza popolare di un tempo ma ancora attuale, da condividere e conservare. Detti più o meno familiari, legati ai mestieri di una volta, alle stagioni, ai concetti di amore e di amicizia e al denaro, ma soprattutto caratterizzati da simpatia e buonumore, ci insegnano a cogliere sempre il lato ironico della vita con buonsenso e un pizzico di saggezza.
Proprio ai proverbi e ai modi di dire è dedicato il primo volume della nuova collana di Edizioni Savej: gli Scartari. Il termine scartari assume in piemontese il significato di “quaderno” sia nel senso scolastico sia in senso più alto di “rivista”, “prodotto di studi”. Si tratterà di raccolte dedicate ad argomenti e tematiche della cultura regionale, in piccolo formato e dal prezzo contenuto.
Savejla lunga raccoglie 64 proverbi e modi di dire, ciascuno dei quali è stato riportato in piemontese con traduzione italiana e con un piccolo commento a corredo, abbelliti dalle illustrazioni botaniche del maestro settecentesco Francesco Peyrolery. Originario di Viù, nella valle di Lanzo, Peyrolery svolse le mansioni di erbolaio e pittore botanico presso l’Orto Botanico di Torino collaborando con Carlo Allioni – uno dei più eminenti studiosi piemontesi di scienze botaniche – per i disegni del suo Flora pedemontana. Gli acquerelli riprodotti in Savejla lunga sono invece tratti dal volume Stirpium Icones datato 1741.
Ad aprire lo scartari un’introduzione per aiutarci a scoprire tutti i segreti dello scrivere in piemontese con il sistema ortografico standard: un’ortografia ideata dal professor Bruno Villata con la collaborazione del dottor Enrico Eandi, semplificata e adatta a scrivere in modo unico tutte le varietà di piemontese.