Dalla quercia di Avolasca al salice di Dormelletto, dal faggio di Rocchetta Tanaro all’agrifoglio di Pollone: Cristina Converso ha scelto 8 esemplari arborei speciali, rendendoli protagonisti di racconti altrettanto unici
Quando Adriano arriva nelle valli di Lanzo, trova ad attenderlo la vecchia casa di famiglia e un tiglio secolare.
In quel ritorno, scopre ben più della polvere e dei ricordi d’infanzia: il taccuino di suo nonno Gilberto.
Osservazioni naturalistiche, resoconti di scalate, appunti, ma anche storie e disegni, in cui ricorre il misterioso acronimo A.M.
In questa cornice in cui un nipote curioso e sensibile e un nonno partigiano si ritrovano tra le pagine, tra segreti di famiglia, addii e nuovi inizi, l’autrice incastona otto racconti dedicati ad altrettanti alberi monumentali del Piemonte, uno per ogni provincia.
A partire da fatti e luoghi reali, intrecciando fantasia e ricerca, un viaggio alla scoperta di presenze arboree come navi cariche di simbologia, di trame, di vite e delle molteplici relazioni tra l’animo umano e la ritualità legata alla natura: un affascinante e delicato incontro tra antropologia e letteratura.